Il Santuario del Valinotto
Il grande lavoro di questo intervento è consistito nel recupero delle pitture originali, liberandole da ritocchi incongrui, sbiancamenti dovuti presumibilmente a sali carbonati, strati di intonaco a calce e fissativi. Il lavoro di rimozione di tutti questi strati, a volte estremamente adesi alle superfici, ha proceduto di pari passo, soprattutto nelle porzioni architettoniche del lanternino e della cupola sottostante, con il consolidamento puntuale e con la rimozione delle stuccature non più efficienti e coperte da ritocchi oramai fuori tono. Grazie al recupero dei rapporti cromatici originali e dei molti dettagli decorativi, quand’anche lacunosi, è stata resa possibile una più corretta valutazione dell’opera di Guala nel suo periodo carignanese, sia per gli studiosi che per i semplici visitatori, con il recupero di una visione d’insieme più aderente al progetto primitivo. La rimozione delle varie ridipinture ha infatti permesso di valutare più ampiamente il rapporto tra architettura ed apparato pittorico e di apprezzare particolari tecnici ed esecutivi quali l’ampiezza delle giornate, l’uso dell’incisione diretta e dello spolvero. Il progetto del Vittone così valorizzato risulta particolarmente efficace nell'evocare sensazioni spirituali tramite l'attenzione a dettagli tecnici: ad esempio per gli intonaci sono stati utilizzati degli impasti differenti a seconda del soggetto raffigurato, mentre vi sono alcuni dettagli pittorici (ali, teste e spalle degli angeli) che fuoriescono dallo spazio geometrico contribuendo a coinvolgere emotivamente lo spettatore del trionfo delle gerarchie celesti. All'imposta della cupola inferiore, dove solo tre coppie di apostoli risultavano ancora conservate, l'obiettivo è stato quello di recuperare ogni frammento del film pittorico e del testo iconografico: in tal modo sono stati riconosciuti Sant'Andrea e San Giovanni, così come sono state riscoperte le ghirlande che scendono dai festoni ed i fiori nei cupolotti inferiori.
CARIGNANO (TO) SANTUARIO ALLA VISITAZIONE DI MARIA A SANTA ELISABETTA DETTO DEL VALINOTTO (XVIII SEC.)
Restauro dell'apparato pittorico interno
Tipologia intervento: restauro apparato decorativo pittorico a bianco di calce.
Committente: Opera Pia Faccio-Frichieri.
Progetto e Direzione Lavori: arch. Agostino Magnaghi
Alta sorveglianza: dott.ssa Paola Nicita, dott.ssa Maria Rosaria Severino, arch. Angela Maria Farruggia – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino
Durata lavori: gennaio 2016 - maggio 2017
Finanziamenti: Compagnia di San Paolo
Imprese consorziate esecutrici: Michelangelo Varetto, R.i.c.t. Tauro s.a.s. di Marina Locandieri & C, Carla Tricerri, Marco Massazza, Gaidano & Matta s.n.c.
Per approfondire:
Il video di presentazione dei restauri:
Rassegna stampa:
- Articolo de La Stampa del 30 maggio 2017 "Gli affreschi del Guala risplendono al Valinotto"